Presentazione

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Il sopralluogo (a lato rappresentato nella cosiddetta fase di repertazione cioè “raccolta e registrazione dei corpi di reato”) è un’operazione tipica dell’attività investigativa e medico-legale. - Il sopralluogo giudiziario comprende tutte le indagini che vengono svolte nel luogo dove si...

12.9.09 Australia: ragazza rischia 7 anni di carcere per aver usato da sola la pillola abortiva

da "www.corriere.it" dell'11.9.09

Con lei verrà processato anche il fidanzato che l'avrebbe aiutata.
Tegan Leach, 19 anni, ha comprato un clone cinese della Ru486: si sentiva troppo giovane per avere un bimbo.

CAIRNS (AUSTRALIA) - Una teenager australiana rischia fino a sette anni di carcere per aver abortito da sola in casa. E' il primo processo di questo genere nell’ultimo secolo in Australia. Tegan Leach, 19 anni, originaria di Cairns, nello Stato settentrionale di Queensland, è stata rinviata a giudizio al tribunale distrettuale della sua città. Anche il suo fidanzato, il 21enne Sergie Brennan, è stato incriminato, con le accuse di averle procurato le medicine necessarie ad abortire e, a sua volta, rischia tre anni di prigione.

LE ACCUSE - La Corte ha ascoltato la polizia, che ha detto di aver trovato un blister di farmaci vuoto, che avrebbe contenuto una pillola abortiva arrivata dall’Ucraina, insieme alle istruzioni di un dottore russo per somministrarla, nel corso della perquisizione della casa della coppia. Secondo gli agenti, la ragazza ha assunto il farmaco, una versione cinese della Ru486, per provocare l’aborto, perchè lei e il compagno si sentivano troppo giovani per allevare un bambino. Secondo il procuratore Peter Austin, le ammissioni della giovane sono sufficienti per aprire il processo. Il caso ha sollevato forti polemiche in Queensland e in Australia, tanto che Leach e il fidanzatino hanno dovuto nascondersi dopo che una ordigno è stato scagliato contro la loro casa e l’auto del ragazzo è stata attaccata. La Ru486 è stata introdotta in Australia appena tre anni fa e può essere amministrata solo sotto controllo medico. Ma le leggi sul suo utilizzo sono così poco chiare che un numero di medici preferiscono non prescriverla, per paura di essere perseguiti.